đEsiste un luogo dove trovare sole âď¸, mare đ ed ottimo vino dai mille coloriâIl Salento.
Salice Salentino si trova nella parte settentrionale della provincia di Lecce, ai confini con le province di Taranto e Brindisi. à una delle piÚ importanti aree vitivinicole del sud Italia con centinaia di piccoli produttori tradizionali di vini molto identitari. Area con una lunghissima storia vitivinicola che parte dal 2000 ac circa. La denominazione Salice Salentino DOC è stata riconosciuta nel 1976.
Simbolo della denominazione è l’antico vitigno a bacca nera Negroamaro, nativo del sud-est dell’Italia. Il suo nome deriva dalla combinazione delle parole “negro” (che significa nero) e “amaro” (che significa amaro), indicando cosĂŹ il colore scuro delle sue uve e il tipico sapore leggermente amaro dei vini prodotti da esse. Questo vitigno si è adattato bene al clima caldo e arido del sud della Puglia, dimostrando una notevole resistenza alla siccitĂ .
Le espressioni piĂš comuni di vino prodotte da Negroamaro sono rossi e rosati secchi; vi sono poi espressioni di Negroamaro spumantizzato estremamente interessanti.
Il Negroamaro Salice Salentino Rosso è noto ed apprezzato per la sua struttura e per il suo carattere ricco, rotondo e corposo. Solitamente ha un colore rosso rubino intenso e un profilo aromatico che può includere note di frutta nera matura come prugna e ciliegia, accanto a sentori speziati e terrosi. Al palato può presentare tannini morbidi e una piacevole acidità , con un finale leggermente amaro tipico del vitigno Negroamaro. Una delle caratteristiche distintive di questo vino è la sua capacità di invecchiare bene.
Il Negroamaro Salice Salentino è un vino che riflette le tradizioni enologiche della Puglia e offre agli amanti del vino un’esperienza gustativa appagante, associata al calore e al carattere di questa regione meridionale italiana. E’ diventato un simbolo importante dell’enologia pugliese, contribuendo all’attrattiva della regione come destinazione enogastronomica.
La prima cantina ad avere il piacere di visitare è Cantele, fondata dal veneto Giovanni Battista Cantele e dall’imolese Teresa Manara nel 1950 su decisione di quest’ultima. Il padre, enologo con studi a Conegliano, ha portato il know how di produzione di vini bianchi, nei primi anni 90, andando a realizzare il primo Chardonnay fermentato in legno nel Salento, il Teresa Manara. Oggi la cantina rappresenta il territorio puntando molto sulla produzione di vini ad indice di salentinitĂ a denominazione Salice Salentino.
đžMetodo Classico Negroamaro Rohesia 2016. Pas dosĂŠ. 60 mesi sui lieviti, sboccatura 12/22. Frutti rossi, resina ed erbette aromatiche, deliziano naso e palato.
đˇChardonnay 2022 Teresa Manara. Mela e banana con sottofondo di sambuco. Morbido e burroso, perfettamente equilibrato.
đˇVendemmia Tardiva 2021. Melone e banana, pepe bianco e zafferano. Vellutato al palato con bella freschezza.
đˇNegroamaro Rosato 2022 Rohesia. 16/18 ore di macerazione per un colore piĂš elegante. Frutti rossi raccolti lungo la scogliera salentina.
đˇSalice Salentino DOC Riserva 2019. Colore carico come da tradizione. Frutta nera matura sia al naso che al palato, con peperone cotto al forno.
đˇPrimitivo Negroamaro 2021 Amativo. More di rovo, prugna, chiodi di garofano e grafite.Â
Clemente Zecca ci accoglie in una delle cantine piĂš antiche, costruita nel 1930 anche se la storia risale addirittura al 1580, Conti Zecca. 300 ettari vitati di proprietĂ su tre zone: Leverano, Veglie e Salice Salentino. Ulteriori dimostrazione della lunga storia, delle affascinanti vasche in cemento del 1935. Raffreddamento delle uve e selezione manuale, diraspatura e pressatura delicata a 8° circa. Utilizzo di botti grandi per lâaffinamento delle varietĂ autoctone locali.
Le tre zone ed i loro terreni: Leverano presenta un terreno argilloso calcareo, a Veglie i terreni sabbiosi sono ideali per coltivare il Primitivo, mentre sui terreni argillosi di Salice Salentino coltivano Negroamaro e Cabernet Sauvignon.
đˇVenus 2022 Rosato Negroamaro dal vigneto di Veglie. Fragrante e floreale.
đˇFiano 2022 Mendola. Tiglio, peonia, gelsomino, resina e felce. Spalla acida, sapido con finale ammandorlato.
đˇNegroamaro Salento DOC 2020 Liranu. Frutti rossi, origano e rosmarino.
đˇSalice Salentino Riserva 2020. Cantalupi. Uve della vigna di Salice Salentino. Frutta nera e tocco vegetale.
đˇNero 2019. Frutta nera non matura, noce e nota vegetale.
đˇNoce 2003. Tabacco, tartufo, cioccolato, vaniglia ed un tocco fungino.Â
La Cantina Feudi di Guagnano è il risultato di un sogno nato nei primi anni 2000, quando molti vigneti nella zona di Guagnano vennero abbandonati a causa delle preferenze delle nuove generazioni per lavori diversi e piĂš stabili. Questo portò a rischiare la perdita di secoli di conoscenza contadina e tradizioni legate alla viticoltura. Tuttavia, tre nipoti dei vignaioli originali, ovvero Gianvito, Carlo e Franco, decisero di ribaltare questa tendenza e investire nell’industria del vino. Mossi dalla passione per la viticoltura e dall’amore per il loro territorio, salvarono antichi vigneti di Negroamaro che appartenevano ai loro antenati. In questo modo, fondarono la Cantina “Feudi di Guagnano” e diedero inizio a una nuova storia di successo.
đˇSalice Salentino Rosato 2022 Rosarò. Frutta rossa e sapiditĂ .
đˇVerdeca 2022. Frutta a bacca bianca ed agrumi; fresco e sapido.
đˇLe Camarde 2020. 80% Negroamaro e 20% Primitivo. 3 mesi in botte. Frutta nera e speziatura dolce. Avvolgente con fruttato e balsamico.
đˇSalice Salentino DOC Riserva 2006 Cupone. Fungineo, tabacco, pipa. In bocca balsamico.Â
Nell’incantevole piantagione di melograni di Melograni Martino abbiamo degustato i vini della Cantina di Guagnano. La Cantina dei poveri, per essere nata come punto di incontro della civiltĂ agraria della Guagnano contadina.
đžSumaiè 2021 Negroamaro e piccola percentuale Malvasia Bianca.
đžNegroamaro Pas Dosè 2021 Sumaiè
đˇSalice Salentino 2019 Re Ferrante. Prugna, cannella, cacao, liquirizia. Tannino ed aciditĂ bilanciano il lungo sorso.
Cantina Moros. Solo 6000 bottiglie di Salice Salentino Riserva da un singolo ettaro impiantato nel 1955. Una cantina che racchiude arte dove il vino è uno strumento sinfonico. Una cantina incredibile dove emozioni ed arte si uniscono e creano unâatmosfera surreale, con musica classica in sottofondo, per far riposare il vino. Un museo con pompa in ottone, tappattrice manuale, anfora romana ed antichi strumenti da degustazione.
đˇ Moros è un cru stupefacente, di grande eleganza che racchiude l’essenza identitaria del Salice Salentino.
AttivitĂ realizzata con il Contributo MASAF, Dec. Dir. 553922 28/10/23 (CFR. PAR. 3.3 Allegato D al D.D 302355 7/07/22) – CUP J88H22001650008
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